This is the story of a frog. Giorgio, however, is not just any old frog. Faced with danger, a nasty, mean toad, and a witch, he goes all by himself on a voyage to save the other frogs of the village when they disappear one day. It began as a regular day but became a defining moment in Giorgio’s and the rest of the frogs’ lives. Will he be able to save them from the grasp of evil? To find out, you must read.

Giorgio, la rana smeraldo

C’era una volta, in una terra molto lontana, una foresta con un piccolo stagno. Lo stagno era circondato da tanti funghi e da alberi altissimi che facevano una bella ombra. In un fungo vicino allo stagno viveva una rana che si chiamava Giorgio. Lei era più piccola di tutte le altre rane, ma aveva zampette affilate ed era la più verde, di un verde più bello di uno smeraldo, così era felice, anche se era piccola e un po’ diversa.

Tutti i giorni usciva dal suo fungo alle otto della mattina per trovare gli insetti da mangiare per cena. Andava allo stagno e si sedeva alla luce del sole mentre raccoglieva il suo cibo e canticchiava un po’. Quando le sue mani erano piene d’insetti, li metteva nel frigo del suo fungo e poi andava nell’acqua dello stagno per lavare i suoi vestiti. Questo era il momento in cui Giorgio parlava con le altre rane perché molte di loro andavano sull’acqua per lavare i loro vestiti. Giorgio era socievole e aveva molti amici. Quando finiva di pulire e il sole tramontava, lui preparava la sua cena e si sedeva al tavolo, nella sua bella sedia, per mangiarsi i suoi fantastici insetti cotti. Poi andava a letto e la sua giornata finiva. Giorgio era una rana tranquilla, con una vita semplice.

Un giorno, mentre Giorgio stava lavando i suoi vestiti nello stagno, si fermò, si guardò attorno e si accorse di essere solo: “Le altre rane sono sempre qui, ogni giorno”, lui pensò. Era molto strano, in effetti, che lo stagno fosse vuoto. Decise allora di cercare i suoi amici. Cercò nei sentieri e nelle strade che portavano al villaggio degli uomini; guardò nelle case, attraverso le finestre, e nella piazza; cercò sotto ogni roccia, dentro ogni tronco d’albero, ma non c’era traccia delle sue amiche rane. Sentendosi un po’ triste, Giorgio tornò verso casa perché il sole era ormai sceso, ma mentre camminava vide qualcosa scomparire dietro a una casa. Era buio così vide solo una forma nera, ma Giorgio decise di seguirla nella notte.Con l’aiuto delle lucciole, inseguì la forma scura mentre si inoltrava dentro la foresta. A un certo punto, vide un po’ di luce e si accorse che l’ombra era un rospo. Poco dopo vide anche tutti i suoi amici: “aspetta un momento!”, pensò, “le mie amiche rane sono in pericolo!”. Vide che erano state tutte imprigionate in una scatola di vetro. Il rospo saltò verso una porta e chiamò qualcuno che stava dentro una casa piena di edere e di spine. Giorgio aspettò e vide una strega, bionda e magra, uscire dall’abitazione.“Mamma mia!”, pensò lui, “questo rospo sta vendendo i miei amici a una strega! Devo salvarli!”. Nel frattempo, la strega prese la scatola e chiuse la porta; adesso, sarebbe stato impossibile entrare e salvarli tutti. Ma Giorgio voleva liberarli e sarebbe ritornato la mattina successiva per entrare dentro la casa al momento giusto.

Il giorno seguente, Giorgio si svegliò e iniziò immediatamente a cercare la casa della strega. Ma la notte prima era stata così buia che non riusciva più a orientarsi. Decise quindi di mettersi alla ricerca del rospo. Pensò che forse il rospo fosse andato in un altro villaggio per rubare altre rane, così Giorgio partì per il paesello più vicino al suo per trovare il rospo cattivo, ma non trovò nessuno nelle strade. Guardò nei giardini, nelle fontane, e anche sui rami; cercò nello stagno e in ogni cespuglio, ma fu inutile, tutte le rane erano scomparse. Ovviamente il rospo era già passato per quel villaggio. Lui camminò verso il villaggio successivo e anche lì non vide nessuna rana. Continuò nel suo tragitto e finalmente, al terzo villaggio, vide alcune rane. Giorgio capì che il rospo era già arrivato e presto le avrebbe catturate tutte. Si nascose veloce dietro a una casa e aspettò che il rospo catturasse le povere rane con la sua rete enorme, che usava per catturarle e portarle dalla strega. Poi Giorgio seguì il rospo.

Quando arrivarono a casa della strega, lui riuscì a entrare e vide tantissime rane tutte rinchiuse dentro a delle scatole di vetro. Ebbe paura: “Come salverò tutte queste rane? Sono troppo piccolo, e ce ne sono troppe!” rifletté preoccupato. Ma Giorgio non sarebbe mai tornato a casa senza i suoi amici. Anche se era piccolo, lui era molto coraggioso. Aspettò la notte nascosto dentro la casa e, nel frattempo, pensò che forse avrebbe potuto usare le sue zampe affilate per tagliare il vetro.

A un certo punto, la strega camminò proprio davanti a lui, ma per fortuna non lo vide. Andò dal suo gatto: “Caro, dolce gattino”, disse la strega, “adesso che abbiamo queste rane, potrò usarle per fare la mia pozione e trasformarti di nuovo in un essere umano”. Questo era proprio quello che Giorgio temeva, ma lui non avrebbe permesso alla strega di cucinare i suoi amici!

Quando la strega andò a letto, Giorgio camminò silenziosamente nella stanza dove c’erano le scatole con le rane. Vedendo l’amico, loro si rallegrarono, ma nessuno disse niente perché tutte avevano paura che la strega le sentisse. Aspettarono che Giorgio le liberasse con le sue zampette, che non erano solo verdi come smeraldi, ma anche taglienti come diamanti, e poi tutte corsero senza fare rumore fuori dalla casa. Il rospo le vide dalla finestra e lo disse subito alla strega!

Mentre le rane scappavano, sentirono qualcosa dietro di loro. La foresta era buia, ma il sole iniziava a sorgere e, nella luce bassa, videro la strega e il suo gatto su una scopa volante. Le rane corsero veloci, ma la strega era rapida e presto le raggiunse. Loro pensarono che la fine fosse vicina, ma un attimo prima che la strega arrivasse, Giorgio trovò la rete enorme del rospo, saltò da dietro un albero, e catturò la strega e il suo gatto! Tutte le rane li tennero a terra mentre Giorgio si lanciava per prendere anche il rospo, che non oppose resistenza, perché aveva troppa paura delle sue zampe affilate. Lui lo mise nella rete e le rane usarono delle rocce pesanti per tenere il gruppo cattivo sotto la rete per sempre. Sicure di non essere più in pericolo, le rane ritornarono nei loro villaggi, e vissero felici e contente nei loro funghi grazie al loro amico Giorgio, la rana più verde e coraggiosa, che con le sue zampe affilate le aveva liberate dal pericolo.

Bio - Allison Rittweger

Allison is a senior at UMass Lowell, studying Italian and Spanish with a Minor in History. She enjoys writing whether it be short stories, poems, or music. Assigned to write a fairytale in Advanced Italian Composition, she created Giorgio, a regular frog from a regular old swamp with a lot of courage. She hopes you enjoy his escapades.