Abstract

My paper explores the unique friendship between Alessandro, a young irresponsible man, and Giorgio, an elderly wise poet, in the film Tutto Quello Che Vuoi directed by Francesco Bruni. I watched it in the “Italian Language and Culture Through Films” that I completed with Professor Viglione in the Fall 2020, and it was one of my favorite films!

“Tutto Quello Che Vuoi: Un'Amicizia Unica”

Durante il semestre, nel corso di Italian Language and Culture Through Films, abbiamo guardato molti film che mi sono piaciuti e hanno fatto crescere il mio interesse per la cinematografia italiana. Il film che mi ha colpita di più, sia per i personaggi e la trama che per il messaggio della storia, è sicuramente Tutto Quello Che Vuoi, scritto e diretto da Francesco Bruni. Il film è uscito nel 2017 e gli attori principali sono Giuliano Montaldo e Andrea Carpenzano che recitano rispettivamente nel ruolo di Giorgio e Alessandro. In questo saggio analizzerò la personalità dei due personaggi principali e la dinamica del loro rapporto di amicizia per fare capire come il loro rapporto sia unico e speciale.

Per la maggior parte delle scene, il film è ambientato a Roma dove, all’inizio, incontriamo Alessandro, un ragazzo romano di ventidue anni, che invece di lavorare e studiare, va al bar a bere e a fumare con i suoi amici delinquenti. Il padre di Alessandro, esasperato e preoccupato per il suo futuro, gli procura un lavoro che impegna il figlio ad accompagnare a delle passeggiate un anziano poeta di nome Giorgio, un uomo molto distinto ed elegante che ha l’Alzheimer. Inizialmente, Alessandro non se la sente di lavorare con una persona anziana che ha una demenza senile. Essendo un ragazzo giovane, pensa che non avrebbero avuto niente in comune con lui e ne ha ribrezzo. Ma con il passare del tempo, Alessandro e Giorgio iniziano ad avere un rapporto molto speciale e molto stretto. Dopo aver trovato e aver letto le poesie di Giorgio, Alessandro scopre la vita che ha vissuto l’anziano, con ricordi della Seconda Guerra Mondiale, dei suoi amici soldati che erano morti in combattimento e del suo primo e unico amore.

I due non solo si fanno compagnia a vicenda, ma iniziano anche a viaggiare per l’Appennino Tosco-Emiliano insieme agli amici di Alessandro, cercando di trovare un tesoro menzionato da Giorgio in una delle sue poesie. Quando arrivano nel luogo in cui è nascosto il tesoro, i ragazzi restano delusi dal fatto di non aver trovato soldi, oro, o qualcosa di valore, ma solo un paio di stivali da militare. Giorgio invece si mette a piangere dalla gioia perché gli stivali che hanno ritrovato appartenevano a un suo vecchio amico morto durante la guerra. Alessandro capisce il valore affettivo che quelle scarpe hanno per Giorgio e apprezza il suo momento di gioia ancora di più, cominciando a cambiare nel suo carattere.

Per Alessandro, le poesie e le esperienze del passato di Giorgio sono molto importanti per attuare il suo cambiamento, ma quello che il giovane apprezza di più alla fine del film è la capacità dell’uomo anziano di rimanere sempre positivo e di apprezzare i momenti della vita quotidiana, vedendoli come un dono. Purtroppo, verso la fine del film, Giorgio muore sulla sua poltrona in casa e il film si conclude con il funerale a cui partecipano Alessandro e i suoi amici. Grazie all’amicizia con Giorgio – e specialmente dopo la sua morte – Alessandro decide di voler vivere e vedere la sua vita diversamente, in un modo più positivo, e di non perdere mai più nessuna occasione di poter essere felice, proprio come avrebbe fatto Giorgio.

Le scene del film che ci mostrano momenti di avventura, scherzi, e momenti drammatici e commoventi tra i due personaggi principali ci fanno capire non solo il genere di questo film, ma anche il messaggio che il regista Bruni vuole mandare al suo pubblico. Credo che Bruni abbia voluto rappresentare la storia di un’amicizia pura, vera e indimenticabile, che si può trovare ovunque, anche con le persone più inaspettate. Non solo, la storia di Giorgio e Alessandro ci dice che la vita è un dono prezioso, che ha bisogno di essere apprezzato e coltivato; un messaggio che tutti noi dovremmo capire e mettere in pratica.

Alessandro cambia drasticamente dall’inizio alla fine del film, tanto da sembrare una persona completamente diversa. Inizialmente, Alessandro è un ragazzo molto arrogante, scansafatiche e irrequieto, senza un lavoro e senza alcuna voglia di studiare (aveva infatti lasciato gli studi già da due anni). Inoltre, Alessandro era coinvolto con brutta gente e brutti affari di droga; era chiaro quindi che se Alessandro avesse continuato a comportarsi in quel modo, avrebbe preso una brutta strada nella sua vita. Lavorare per Giorgio diventa la sua opportunità per cambiare. Al suo fianco, impara tante cose, tra cui la capacità di esprimersi in modi più delicati, senza usare la violenza e senza comportarsi in un modo scontroso con le persone che gli vogliono bene.

Un esempio di questo nuovo comportamento di Alessandro è rappresentato nella scena in cui Alessandro e Giorgio sono sul treno che li riporta da Pisa a Roma, dopo la loro avventura nel paesino di Ospitale. Qui il regista usa la tecnica del campo-controcampo per riprendere la conversazione tra i due protagonisti. Giorgio comincia a parlare della sua vita e spiega ad Alessandro che si era innamorato solo una volta in tutta la sua vita, più specificamente della sua ragazza delle superiori, Costanza. Alessandro gli fa delle domande sull’amore e gli chiede come si faccia a capire se piaci ad una ragazza e come si possa fare per attirarla a sé. La risposta di Giorgio è una delle battute più commoventi del film. Gli risponde infatti che se la ragazza ride spesso mentre sono insieme, allora è sulla buona strada. Poi Giorgio gli insegna anche a chiedere il permesso di baciarla. Durante questo dialogo notiamo che il treno è fermo e la staticità dell’ambiente circostante conferisce serenità e calma a un momento in cui i due personaggi parlano di un tema che, generalmente, può considerarsi l’opposto, difficile e tumultuoso. Capiamo che Bruni ha scelto questi dettagli per la scena perché secondo Giorgio l’amore è una cosa semplice, che viene naturalmente. Di fronte a queste parole di Giorgio, Alessandro, che non è mai stato innamorato, vive un momento di chiarezza e capisce cosa sia l’amore e cosa si provi ad essere innamorato. Secondo me, questa scena simboleggia il cambiamento completo di Alessandro che, da questo momento in poi, diventa una persona più sensibile, capace di amare e di voler bene alle persone della sua vita.

E così, dopo la morte di Giorgio, Alessandro mette in atto gli insegnamenti del poeta sui sentimenti e decide di corteggiare Zoe, la ragazza che lavora al bar e che lo aveva aiutato in biblioteca a fare ricerca sulla Seconda Guerra Mondiale. Alessandro, lo scansafatiche, menefreghista, violento che vediamo all’inizio del film, è ora un ragazzo sensibile. Giorgio viene sempre rappresentato come una persona delicata, solare, e simpatica. Certo, Giorgio è anche anziano e malato di Alzheimer, ma stranamente questo era tutto ciò di cui Alessandro aveva bisogno per diventare una persona migliore.

Se Alessandro subisce un cambiamento drastico, durante tutto il film, Giorgio rimane una persona stabile, affidabile, e solidale fino alla fine. Una scena che dimostra questo fatto e che cattura il rapporto stretto tra Alessandro e Giorgio, è la scena in cui, tornati a Roma da Pisa, Laura (interpretata da Raffaella Lebboroni) licenzia Alessandro per aver messo Giorgio in pericolo durante la loro avventura a Ospitale. Laura spiega ad Alessandro che lo può aiutare ad andare a letto, ma che il giorno seguente le deve consegnare le chiavi della casa. Mentre Alessandro aiuta Giorgio a mettersi nel letto e inizia a salutarlo per andarsene, Giorgio lo chiama per il suo nome vero, cosa mai successa prima nel film prima, e gli chiede di restare ancora un po’. Sapendo che sarebbe stata la sua ultima notte passata con lui, Alessandro si appoggia leggermente su di lui e si mette a piangere, mentre Giorgio lo conforta e lo rassicura, dicendogli che a volte bisogna piangere. Questo è il loro ultimo momento insieme; Giorgio infatti morirà la mattina successiva. Fino all’ultimo momento della sua vita, Giorgio riesce ad essere una persona gentile, capace di dare conforto e consiglio a chi ne ha bisogno. Durante questa scena, il regista inizialmente inquadra le figure intere di Alessandro e Giorgio, ma quando Alessandro inizia a piangere decide di inquadrarli in primo piano. Grazie a questa tecnica, il pubblico riesce a percepire chiaramente le emozioni che ciascuno dei due personaggi sta provando, diventando così partecipe del momento forse più intimo del film. Inoltre la scena è stata ripresa nella camera da letto di Giorgio, la cui oscurità rappresenta il momento vulnerabile creato dalle circostanze.

Ho scelto di analizzare il film Tutto Quello Che Vuoi non solo perché mi è piaciuto particolarmente, ma anche per il fatto che ha una storia e un messaggio molto commovente e importante che in tanti potrebbero applicare alla propria vita. Il messaggio è quello di cercare sempre di imparare dalle persone attorno a noi, e di vivere ogni esperienza come una sorprendente lezione di vita. Secondo me, questo messaggio non è molto comune nel cinema, e ho apprezzato il fatto che Francesco Bruni abbia scelto di rappresentare questa amicizia unica per il suo film.

Bio - Valeria D’Arace

Ciao! My name is Valeria D’Arace, I am 21 years old, and I am a senior at UMass Lowell pursuing a bachelor's degree in Sociology with a minor in Italian Studies. I am fluent in both Italian and English and have lived in Italy until I was 13 years old. I am also an Italian tutor. I enjoy traveling, going to concerts, cosmetology and playing with my dog, Blossom.

Filmografia

  • Bruni, Francesco. (Director). Tutto Quello Che Vuoi [Film]. Rai Cinema, 2017.